Multimodal travel in Europa5/19/2021 0 Comments L'industria del trasporto passeggeri deve fare in modo che il viaggio ecologico diventi per il consumatore la prima scelta facile e naturale. Per far sì che le persone cambino il loro comportamento, le alternative all'auto e al volo devono essere almeno altrettanto buone. Le ragioni ambientali da sole non sono sufficienti, ci sono molti altri fattori determinanti nella scelta della modalità di viaggio - come il costo, la convenienza, l'efficienza e la flessibilità - che hanno un forte impatto. L’aumento continuo di richiesta di mobilità ha finora portato a tassi di crescita eccezionali per il trasporto individuale motorizzato, così come per i voli a lunga e breve distanza. Per interrompere questa tendenza, ai passeggeri di domani deve essere offerta più flessibilità di quella che un singolo metodo di trasporto può offrire da solo. Le aspettative dei clienti in materia di viaggi si evolvono a un ritmo rapido. I consumatori e i business man di oggi sono più informati e meno fedeli dei loro predecessori. Essi cercano esperienze differenziate e sono ormai clienti abituati a esperienze utente senza intoppi e ad offerte personalizzate. Cosa si intende per Multimodal travel? Il viaggio multimodale si riferisce alla combinazione di diverse opzioni di trasporto (dall'aereo al treno, al trasporto pubblico) nello stesso viaggio. Comporta il collegamento delle reti di trasporto esistenti, specifiche per ogni modalità, e permette ai viaggiatori di pianificare, prenotare e fare il biglietto per il loro viaggio da porta a porta attraverso qualsiasi modalità di trasporto. Secondo l’European Commission mezzi di pianificazione di viaggio multimodali forniscono ai viaggiatori europei informazioni complete facilmente accessibili che consentono decisioni di viaggio ben strutturate in base alle loro esigenze. Vengono Integrate le informazioni provenienti da diverse modalità di trasporto, basate su connessioni ferroviarie e di trasporto pubblico locale. Lo sviluppo di pianificatori di viaggio multimodali permette la creazione di un sistema di trasporto più efficiente; il cui beneficio è tratto dai cittadini in primis, dato che, non è sempre facile ottenere le giuste informazioni sui trasporti e le connessioni transfrontaliere; e allo stesso tempo permette una mobilità green, ovvero un viaggio che incide meno sull'ambiente. Inoltre, è possibile sostenere gli obiettivi delle politiche urbane, dato che un approccio integrato e centrato sul cittadino è ancora più richiesto nelle medesime. Le soluzioni di viaggio multimodali possono aiutare la ripresa del settore turistico? Il settore europeo dei trasporti e del turismo sta riponendo le sue speranze di ripresa post Covid-19 sulla multi-modalità per rafforzare la competitività, facilitare la mobilità e ridurre le emissioni di carbonio. Per implementare efficacemente un vero quadro multimodale in Europa, i dati devono essere condivisi tra gli operatori di trasporto, i servizi e i modi di trasporto in modo che i clienti abbiano tutte le informazioni di viaggio a portata di mano. Per i viaggiatori, la multi-modalità non è solo un'altra opzione per un'esperienza unica e personalizzata. Assicura anche che l'intero processo, dalla pianificazione, alla prenotazione, al pagamento, al viaggio vero e proprio e al ritorno a casa sia semplice. Per i governi, le soluzioni multimodali sono state identificate come una risposta per rendere il trasporto più verde e più accessibile a tutti. Le soluzioni multimodali permettono anche ai viaggiatori di adottare le modalità di trasporto meno inquinanti quando possibile, favorendo un viaggio più sostenibile. Aiutano anche a scoprire nuove destinazioni meno affollate, grazie alle loro reti più ampie che a loro volta migliorano la connettività regionale e la crescita economica. Uno degli aspetti più entusiasmanti della multi-modalità è che si tratta di un modello perfettamente realistico ed eseguibile. La tecnologia attuale permette già ai viaggiatori di prenotare diverse opzioni di viaggio sotto un unico PNR, fornendo ai consumatori una visione completa del loro viaggio da porta a porta. Affinché il viaggio multimodale funzioni nella pratica, l'intero sistema di trasporto deve essere sviluppato e messo in sicurezza per garantire l'assenza di ritardi nei servizi. Il sito dell'infrastruttura deve essere costantemente aggiornato per accogliere in futuro un numero maggiore di passeggeri multimodali. Questo significa anche che gli operatori dei treni e degli autobus devono essere in grado di ricevere un risarcimento dallo Stato se un guasto in una struttura impedisce al treno o all'autobus di funzionare come previsto. Questo è in parte regolato oggi dal diritto di ricorso; tuttavia, il sistema di compensazione non è stato ancora completamente sviluppato. La sfida più comune consiste nel fatto che non esiste un accordo commerciale tra gli operatori che regoli come vendere i servizi dell'altro e in cosa questi debbano consistere. Spesso, il regolamento tra gli operatori avviene manualmente, con grande incertezza tra di loro sul fatto che il sistema di pagamento funzioni correttamente o meno. MaaS (mobility as a service) e i viaggi multimodali possono essere il punto di partenza per gli operatori all’apertura e condivisione dei dati, con l'obiettivo di offrire servizi nazionali e transfrontalieri veramente integrati. Per avere successo, l'industria ha bisogno di piattaforme di inventario collegate in modo efficiente in grado di fornire un'esperienza ai passeggeri facile da usare, conveniente e senza discontinuità durante l’intero viaggio.
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Nel corso degli ultimi anni, sempre di più si parla di storytelling. Lo storytelling è uno strumento fondamentale oggigiorno per lo sviluppo del settore turistico nonché elemento influente per quanto riguarda i fattori decisionali del consumatore finale. Sempre di più, infatti, imprese e organizzazioni utilizzano il “content marketing” per la promozione dei prodotti da loro offerti, siano essi beni primari o servizi al consumatore. Lo storytelling è, pertanto, un modo efficace per raccontarsi e raccontare i propri valori e i propri prodotti. Inizialmente, prima dell’avvento dei social media, lo storytelling si presentava come una vera e propria narrazione scritta. Con l’avvento dei social media esso si è trasformato in visual-storytelling andando a far leva su un ulteriore elemento fondamentale per la creazione di awareness ed engagement: le emozioni. I nuovi metodi di comunicazione sono passati da meramente descrittivi a fortemente empatici e persuasivi, capaci di “far crescere” il desiderio del prodotto al consumatore. Per massimizzarne l’efficacia esistono però delle regole ben precise per la realizzazione dei visual-storytelling. Le tre parole che andranno tenute a mente sono tre: REALTA’, INTERAZIONE ed IDENTITA’. La realtà del tuo visual-storytelling sta nella realtà della vita dei tuoi consumatori. Uno strumento che in questo contesto potrebbe essere utilizzato è proprio l’esperienza di vita reale, vissuta. Questo tipo di argomento è infatti capace di aumentare la velocità del processo di identificazione del consumatore. Una cosa da non dimenticare è proprio il tuo target: rispetta i codici e i valori dei tuoi consumatori e sarai così capace di parlare sia alla comunità per intero ma anche al singolo soggetto. Un altro fattore fondamentale è l’interazione. Il tuo consumatore non si dovrà mai sentire meramente manipolato. Rendilo partecipe, interagisci con esso e crea sempre nuovi contenuti in grado di tenere alta l’attenzione verso il tuo brand. In ultima battuta, invece, troviamo l’identità. Essa risulta essere un elemento fondamentale per la creazione di awareness nel brand rappresentato. La parola da tenere sempre in mente quando si parla di identità è coerenza. Per non discostarti mai troppo dalla tua vision struttura il tuo visual storytelling attraverso la narrazione classica: il famoso filo narrativo (una situazione attuale, un elemento scatenante, avventure ed elementi risolutivi, ed una fina). Fonti:
it.semrush.com Come già discusso nel nostro ultimo articolo, il lavoro da remoto è forzatamente entrato a far parte delle vite di gran parte dei lavoratori dallo scorso anno. Diverse aziende hanno deciso di cogliere l’occasione per rimodulare gli schemi organizzativi e implementare come nuovo elemento permanente questa modalità di lavoro. Difatti, aziende forti del loro ruolo nel settore tech, come Facebook e Microsoft, hanno puntato su assunzioni direttamente a distanza e prolungamento del lavoro da remoto allora iniziato. Responsabilizzando gli individui e puntando sull’autonomia si sono aperti degli scenari in cui sono state anche riprese vecchie abitudini del passato, rivisitate sotto un’ottica differente. Parliamo della vita in costante movimento a bordo di un camper, con possibilità di lavorare viaggiando. La vanlife non è più un “lascio tutto e parto”. La crescita del trend. La vanlife è uno stile di vita che è cresciuto molto negli ultimi anni, la vita da furgone appunto vanlife, è di gran tendenza soprattutto sui social, basti cercare l’hashtag #vanlife su Instagram e vedere che è stato utilizzato 9.8 M di volte negli ultimi anni. La prospettiva di vivere in un furgone è passata da una connotazione di povertà e disagio, o da hippie degli anni ’60, a simbolo di indipendenza e vita all’avventura. Molte compagnie di vendita camper, come l’americana Winnebago industries, hanno visto aumentare le proprie vendite, e in questo caso particolare la sopracitata nel 2020 ha visto le prenotazioni aumentare al +4500%. Lavorare da remoto significa avere la scelta di svolgere il proprio lavoro da qualsiasi luogo, senza avere più legami con una sede fissa di lavoro. Sono ovviamente necessari: una buona connessione alla rete, apparecchiatura giusta e molta disciplina. Questo cambiamento culturale e tecnologico ha permesso alle persone di sognare inedite postazioni di lavoro che hanno senza dubbio concorso a stimolare produttività e creatività. Indubbiamente questo tipo di lavoro mobile immerso nella natura è stato facilitato dallo spostamento effettuato usufruendo di camper e furgoni attrezzati, permettendo di godere di una postazione ufficio vista mare o in mezzo al bosco. Come approcciare questo stile di vita?
Come riadattarsi? Riorganizzare la propria vita e il proprio lavoro in un viaggio continuo e itinerante a bordo di un camper o di un van, non è un cambiamento immediato soprattutto se si è alle prime armi. È un cambiamento radicale rispetto alle abitudini di lavoro in ufficio costruite socialmente fino agli ultimi anni, è necessario quindi entrare nella giusta mentalità, acquisire informazioni (esistono già diverse community e riviste che trattano l’argomento), e fare delle prime esperienze magari affittando il camper per dei periodi di prova prima di lanciarsi nell’acquisto. Nissan Office Pod Concept Il case study innovativo: a dare una spinta al bisogno di evasione e di viaggiare in sicurezza abbandonando una routine stressante ci ha pensato Nissan, progettando un furgone-ufficio che è ben presto diventato il sogno di molto lavoratori in smart working. Soprannominato Office Pod Concept, il camper che permette di avere un personale spazio di lavoro mobile è equipaggiato di una sedia Cosm, modificata dal produttore di mobili americano Herman Miller, e di uno spazio sulla scrivania abbastanza grande per un monitor di computer di grandi dimensioni. Oltre a permettere al lavoratore di godere dell’aria aperta anche in remoto, la sicurezza è garantita da un vano portaoggetti dotato di una "lampada antibatterica UV", che secondo Nissan può disinfettare oggetti personali come portafogli e telefoni. Altre caratteristiche dell'Office Pod Concept includono un sistema elettrico per l’avvio della caffettiera e altri dispositivi e un paraluce per ridurre l'eccesso di sole. Durante le pause lavorative è possibile rilassarsi sul tetto su una sdraio all’ombra di un ombrellone ripiegabile. Un pezzo mancante del puzzle che potrebbe elevare l'intero concetto è un letto convertibile per viaggi di lavoro di più giorni. Sembra che un qualche tipo di soluzione convertibile a letto singolo o doppio potrebbe essere progettato abbastanza semplicemente utilizzando la scrivania come supporto, dando ai proprietari la possibilità di stare fuori in natura per giorni alla volta o fare un viaggio di lavoro su strada senza fermarsi in un hotel. Il prototipo è stato presentato al TOKYO Auto Salon virtualmente e sembrerebbe che Nissan non intenda vendere il design al mercato di massa ma commercializzare solamente alcune parti modificate. Sicuramente il progetto rimane un concept futuristico essendo che ti permette di lavorare veramente da qualsiasi luogo e molto probabilmente nel futuro prossimo vedremo qualche azienda competitor rendere disponibile questi van, specificamente pensati per lo smart working, anche con possibilità di fruizione con affitto a lungo termine. E tu, trasferiresti il tuo ufficio in un camper? |
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