Turismo e Agenda 203011/11/2020 0 Comments È giunta l’ora di riconoscere uno dei più grandi problemi che affligge il nostro tempo e la nostra società: l’inesistente sostenibilità del nostro essere. C’è chi lo dice già da tanto, chi ancora non ci crede e chi sta iniziando finalmente a informarsi. Ma c’è un motivo se L’ONU ci mette tanta pressione: la cooperazione di tutti è essenziale. Nel libro “pensare sostenibile una bella impresa” si racconta un episodio bellissimo: pensate che gli indiani Irochesi del Nord America erano pienamente consapevoli del loro impatto per le prossime sette generazioni e basavano la loro economia in funzione di questa programmazione. I Maori della Nuova Zelanda hanno sempre attuato lo stesso metodo: non sottraggono mai dalla natura più di quello che gli serve per sopravvivere. Perché nelle antiche tribù l’organizzazione era tale? Siamo noi che, detto nel modo più semplice e diretto possibile non abbiamo capito nulla? Più o meno. Ma la speranza è l’ultima a morire e per questo l’agenda 2030 dovrà essere parte integrante di qualsiasi organizzazione. BREVISSIMA STORIA DEL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ “la sostenibilità consiste in uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere o intaccare le generazioni future” Nel 1962 nasce la giornata della terra, e, anche se non per la prima volta, la questione climatica inizia a diffondersi e a crescere d’importanza. È un periodo storico particolare, segnato dai più grandi disastri ambientali mai accaduti. Nasce il WWF in Svizzera, e un decennio dopo Greenpeace in Canada (che all’epoca pensate era un peschereccio guidato da 3 persone intente a bloccare test nucleari americani). Sempre in quegli anni in Italia venne fondato il Club di Roma, un gruppo di scienziati e intellettuali che prontamente fiutarono gli enormi problemi che si sarebbero creati da li a poco. La prima conferenza delle UN si tenne nel 1972 a Stoccolma dove 113 capi di stato parlarono per la prima volta dei problemi ambientali. Quell’assemblea segnerà un lunghissimo percorso fatto di tante altre riunioni e trattati: Tokyo, Rio, Kyoto, Amsterdam e molte altre in cui il numero dei capi di stato partecipanti aumenterà sempre di più insieme agli obiettivi che verranno stabiliti da li ai giorni nostri. IL PREDECESSORE DELL’AGENDA 2030 Nel 1999 l’allora segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan annunciò la creazione del Global Compact: una serie di iniziative e obiettivi per direzionare l’intera leadership mondiale verso l’adozione di politiche sostenibili per la salvaguardia dell’ambiente e della popolazione mondiale. Il Global Compact racchiudeva 10 principi che vennero sottoscritti da 193 paesi membri impegnandosi a raggiungerli entro il 2015. Nel 2015 gli stessi 193 paesi si riunirono a New York per fare il punto della situazione e decisero di implementare nuovi obiettivi e di trasformare gli MDGs negli attuali 17 SDGs ovvero gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (sustainable development goals) L’agenda 2030 è forse la più importante e completa che si sia mai creata e sottoscritta fino ad ora: i 17 obiettivi sono interconnessi e indivisibili, ciò vuol dire che sono come una catena ed ogni anello ha bisogno del precedente e di quello dopo per funzionare e si influenzare a vicenda. Essi si basano su 3 pilastri fondamentali: > Crescita economica > Inclusione sociale > Tutela dell’ambiente TURISMO E AGENDA 2030 “ Il turismo è un pilastro essenziale dell’ Agenda 2030. Da esso dipende la sussistenza di molti, specialmente donne e in particolare nei Paesi più vulnerabili del mondo. Inoltre, la tutela della biodiversità si fonda in modo determinante sul settore del turismo, dalla conservazione al reddito generato da questi sforzi” Queste sono le parole di Antonio Guterres, attuale segretario delle ONU. Il turismo infatti è tra i settori più incisivi per il raggiungimento dei target dell’agenda 2030. Il settore viene menzionato in più obiettivi:
È sicuramente cruciale il sostegno nel settore da parte dei governi dei singoli paesi, ma è altrettanto fondamentale un cambio di mentalità da parte di operatori turistici e visitatori stessi. Perciò, che voi apparteniate alla prima categoria, alla seconda o a tutt’altra, siate ben consapevoli che come singolo individuo avete un impatto molto più grande di quello che possiate immaginare. Se sogniamo un mondo migliore dobbiamo cooperare e influenzarci a vicenda, proprio come fanno questi 17 obiettivi. Fonti:
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