La settimana scorsa abbiamo parlato in questo articolo delle skills imprescindibili sul lavoro, ma adesso contestualizziamo invece nel futuro del post pandemia: Nei prossimi anni, secondo il World Economic Forum sono previste più di 130 milioni di nuove opportunità lavorative nel mondo ed ecco perché diventano sempre più richieste nuove skills sul posto di lavoro. C’è chi si sta attualmente formando in tal senso e chi invece quando ci sarà bisogno dovrà attuare un’azione di reskilling. Sicuramente, data la situazione in corso tutte le imprese sono destinate a cambiare così come hanno dovuto già adattarsi, esplorando tutte le potenzialità del mondo della tecnologia, dello smart working e dei servizi digitali in continua crescita e diffusione. Molta strada c’è ancora da fare nel campo della trasformazione digitale e della formazione in sé per sé in quanto l’aspetto tecnologico è diventato fondamentale. Tra le soft skills individuiamo competenze quali il saper comunicare in modo efficace, saper lavorare in gruppo e gestire situazioni stressanti, il famoso problem solving; non basta solo questo perché serve dimostrarsi in grado di adattarsi, di essere flessibili ma soprattutto creativi. Nel settore marketing resta ancora cruciale costruirsi una rete di contatti e non potendolo fare alla “vecchia maniera” si ricorre sempre più ad eventi online, webinair e l’organizzazione di attività in rete che prevedano il coinvolgimento dei propri utenti permettendo così di rimanere in contatto con le persone; i canali online, i social sono diventati il mezzo principale di comunicazione e contatto. C’è la necessità, in futuro più che mai, di garantire al cliente un’esperienza di acquisto su misura soprattutto quando si confluirà sempre di più sui servizi digitali e si dovrà ragionare principalmente in un’ottica di customer experience. Inoltre, il Ministero dello Sviluppo Economico ha varato una misura che permetta alle PMI di ricevere un aiuto per attuare la cruciale trasformazione digitale di cui abbiamo parlato; si tratta del Voucher per consulenza in innovazione, tramite il quale l’azienda potrà scegliere un Innovation Manager con cui lavorare insieme per almeno 9 mesi. Inizialmente quando si sentiva parlare di competenze digitali ci si riferiva generalmente a qualcuno che sapesse ben destreggiarsi con la tecnologia mentre adesso questo non basta più: si è andati oltre, si devono saper ben gestire tutte le varie piattaforme, conoscere ed utilizzare al meglio tutte le loro varie potenzialità, la creazione di contenuti di valore e la capacità di gestione dei dati sono essenziali. Fra gli ambiti che necessiteranno maggiormente di investimenti abbiamo quello dei Data analytics e dell’e-commerce. Per quanto riguarda il primo, esso è in costante crescita da quando, insieme all’ingente mole di dati accumulati si è riscontrato anche il bisogno di qualcuno che sapesse effettivamente decifrarli questi dati, analizzarli e sfruttarli a vantaggio dell’azienda per spiccare sopra agli altri competitors. Anche il settore ricettivo è stato messo a dura prova in questo ultimo anno difficile e così gli hotel, non appena possibile sono ripartiti adattandosi alla situazione e cercando soluzioni innovative per garantire sicurezza ai propri clienti facendoli sentire sempre i benvenuti, anche senza il contatto umano diretto. Ecco allora che ci si è mossi verso servizi come i check-in online, dando la possibilità di inviare documenti e altro materiale necessario direttamente online; abbiamo anche check-in automatici con totem a disposizione dei clienti che potranno accedere nella struttura con totale autonomia. Per il self check-in esistono molte soluzioni innovative come applicazioni con le quali aprire direttamente la porta della propria camera, garantire il pagamento online dei vari servizi e anche degli extra, come le tasse di soggiorno o ancora, rimanendo nell’ambito delle applicazioni mobile, ce ne sono varie che vengono direttamente fornite dalla struttura o scaricate subito prima dal clienti in autonomia e con le quali potranno accedere a tutti i servizi dell’hotel, avere tutte le informazioni di cui necessitano e altro ancora. Nel campo del revenue management o gestione dei ricavi (che insegna, al fine di aumentare i ricavi e il tasso di occupazione nel nostro caso degli hotel durante l’anno, come regolare il prezzo e le strategie distributive in base alla domanda), anche qui la situazione non è delle migliori e c’è bisogno di un cambiamento per riprendersi e ripartire. Si deve continuare a raccogliere dati e tener traccia di tutti i movimenti, delle prenotazioni e di quelle cancellate, tenere d’occhio i settori che possono influenzare la domanda di viaggio. Dopo il Covid, quando la situazione si sarà sbloccata si dovrà ripensare completamente l’offerta e sarà probabilmente necessaria una nuova segmentazione in quanto cambieranno sicuramente le tendenze dei turisti. Le aziende si stanno progressivamente dirigendo verso un’informatizzazione che diventerà essenziale fra qualche anno ed ecco perché chi già possiede queste skills, o si sta muovendo fin da subito in quella direzione si ritroverà avvantaggiato rispetto a chi ancora fatica ad adattarsi ad un mercato in continua evoluzione. A tal proposito, noi di ACOM per il 10 marzo stiamo preparando un webinair gratuito focalizzato proprio sulla trasformazione digitale e sulle skills richieste per competere nel mondo del turismo. Registrati gratuitamente qui: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-quali-competenze-per-i-giovani-professionisti-del-turismo-post-covid-19-138917320445 Fonti:
www.randstad.it www.iodonna.it www.corrierecomunicazioni.it www.turismok.com www.italiaonline.iy www.labelium.com
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April 2022
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