Il team building è una metodologia educativa che ha visto la sua nascita dal pedagogo Kurt Hahn nel 1941, colui che fondò la prima scuola di formazione esperienziale nel Galles. Dalla ricerca di Elton Mayo degli anni ’20, venne mostrata una correlazione fra le attenzioni rivolte ai membri di una compagnia di telefonia da parte dei loro responsabili e la produttività che ne scaturiva. L’espressione significa, letteralmente, “costruzione della squadra” e sta a significare quell’insieme di attività che servono proprio a far interagire un gruppo di colleghi affinché migliori la loro capacità di lavorare in squadra. Queste possono consistere anche in formazione manageriale o aziendale, ma più in generale queste sono le più disparate e servono essenzialmente a lavorare sul miglioramento della comunicazione interpersonale e aiutare il buon funzionamento della squadra. Spesso le aziende se ne avvalgono nel momento in cui il proprio team si trova sotto condizioni di stress o non riesce a raggiungere adeguatamente un obiettivo fissato. Un team building più tradizionale è quello formativo finalizzato a rendere i partecipanti consapevoli, dopo un’attenta analisi aziendale dei bisogni e punti critici da risolvere, di dover porre in atto un cambiamento nel proprio modo di operare e agire. I miglioramenti ottenibili servono a incrementare:
Un'altra tipologia di building più dinamica è quella ludica con la quale viene organizzata una vera e propria esperienza in grado di rendere coeso e compatto il gruppo di colleghi, instillando in loro un senso di appartenenza. Questo tipo di formazione non è propriamente scolastica come si potrebbe immaginare ma tutt’altro: ha lo scopo di uscire fuori dalla routine aziendale e raggiungere il compimento di questi obiettivi in modo implicito. Fra le attività più comuni abbiamo avventure varie, attività culinarie, giochi di ruolo, corse in go-kart, messe in scena di uno spettacolo magari, rafting (ad esempio alle Cascate delle Marmore c’è tale possibilità), paintball o delle molto divertenti Escape Room che si trattano di un vero e proprio lavoro di squadra. Al termine dell’attività i membri del gruppo saranno in grado di riconoscere le capacità e i limiti di ognuno di loro, creando un maggiore senso di collaborazione e se sarà un successo, i colleghi saranno motivati a raggiungere ancora nuovi traguardi. Ovviamente tutte queste iniziative possono essere tanto outdoor quanto indoor. Una menzione va fatta anche per quanto riguarda la durata di queste iniziative: si parte generalmente da un qualcosa di una mezz’oretta ad un totale di un paio di giorni di attività. Generalmente, quando si tratta di più giorni, sicuramente c’è in ballo un’attività che esuli il contesto aziendale e che si svolga lontano da esso, qualcosa di particolare che non sia parte della quotidianità lavorativa. Infine, l’ultimo step da affrontare è quello del coordinamento dell’attività che non viene affidata al caso ma è presente la figura di un coach professionale in grado di tenere traccia dei progressi della squadra e di aiutarli a stimolare la loro creatività e il lavoro comune. In base all’attività può servire un professionista del settore nel quale si specializza l’evento deciso o semplicemente una persona che coordini e motivi il team. Alla fine di tutto il coach si occupa anche di valutare la riuscita dell’attività. Guardiamo alcuni esempi particolari: Fonti:
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