È passato un anno dall’inizio della pandemia, numerose sono state le proposte fatte nel settore turistico per far rendere i viaggi sicuri e far ripartire il settore. Da qualche tempo si parla specificamente di una proposta: il cosiddetto “passaporto verde”. L’obiettivo primario del passaporto verde è quello di rendere più libero il movimento all’interno dell’Unione Europea, rendendo più sicuri viaggi e spostamenti tra i paesi. Iniziativa altamente sostenuta soprattutto dalle compagnie aeree, turistiche e da quei paesi dove il settore Leisure prevale economicamente. L’Europa ha annunciato che la proposta diventerà presto vincolante tramite proposta legislativa, sarà valido solo per spostamenti all’interno dell’unione e comprenderà non solo i vaccinati ma anche coloro che presenteranno un tampone Covid negativo. Anche il Regno Unito sta considerando l’idea di acquisire un certificato di vaccinazione per aiutare le imprese turistiche a riaprire il più velocemente possibile. Il passaporto vaccinale da una parte potrebbe essere visto come uno strumento per la sicurezza dei viaggiatori e allo stesso tempo un modo per riavviare il settore, ma si scontra con pareri contrari i quali lo considerano “discriminatorio”, vediamo qualche argomento a favore e contro: PRO Il passaporto vaccinale è considerato un incentivo e potrebbe rappresentare una motivazione per indurre più persone a vaccinarsi. Tuttavia, David Archard, presidente del Nuffield Council on Bioethics, sostiene che non è necessariamente un modo equo per ottenere più accettazione nei confronti dei vaccini, la quale potrebbe essere meglio garantita fornendo informazioni più ampie e accurate alle persone. L’ottenimento di un certificato di vaccinazione potrebbe rappresentare per alcuni individui che sono stati privati dell'accesso a determinate opportunità di lavoro dalla pandemia. "E questo è importante", dice Archard. "Dopo tutto quello che abbiamo affrontato nell'ultimo anno sono notevoli le restrizioni alle libertà della popolazione, e qui c'è un modo in cui gli individui potrebbero ora essere in grado di recuperare quelle libertà fondamentali che mancano un po’ a tutti." I passaporti potrebbero anche offrire valore in termini di viaggi internazionali. Essere vaccinati significa che la probabilità di aver bisogno di richiedere il ricovero all'estero sia davvero limitata. Paul Hunter, professore di medicina all'Università dell'Inghilterra Orientale, dice che se gli ospedali di un paese sono già alle prese con alti livelli di Covid-19, la popolazione che si mette in viaggio rischia di appesantire ancora di più il sistema sanitario di un dato paese. CONTRO Mentre i vaccini impiegati hanno dimostrato di avere un'efficacia impressionante nel ridurre il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 sintomatico, non ci sono però ancora prove concrete che possano contrastare la trasmissione, alcuni scienziati sostengono che assumere semplicemente di non poter essere un veicolo di trasmissione solo perché sei stato vaccinato, non rappresenta ancora una buona base scientifica per una politica di passaporti. La maggior parte dei paesi sono nelle prime fasi del lancio del vaccino, e date le preoccupazioni circa l'impatto delle varianti esistenti - in particolare quella scoperta in Sud Africa ed in Inghilterra - e sulla capacità dei vaccini di offrire protezione, sarebbe prematuro introdurre il sistema dei passaporti. La maggiori parte dei paesi si trova ancora a più di metà strada, perciò si sta forse anticipando troppo la questione. Tali passaporti saranno utilizzati per dare alle persone che sono vaccinati e presunti di avere l'immunità la capacità di fare cose che altri non possono. Dato che l'introduzione del vaccino in alcuni paesi si basa su un sistema prioritario, alcune persone saranno vaccinate prima di altri. Senza contare coloro che scelgono autonomamente di non essere vaccinati. C'è il pericolo di stigmatizzare gli individui che non hanno certificazione, e si può anche penalizzare le persone (e/o paesi) che sono già in svantaggio a causa di alcune disuguaglianze. I passaporti potrebbero incoraggiare le persone che non sono state vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate ad ottenere certificazioni false. I controlli antifrode dovranno essere più impeccabili che mai. Le informazioni sulla salute, come i registri di vaccinazione, sono tenuti dall’ente sanitario locale e non possono essere diffusi per ragioni di privacy. Questi passaporti potrebbero significare che i dati potrebbero essere condivisi con società esterne con il rischio di utilizzi sbagliati e pregiudizievoli. La questione etica che circonda questa scelta è molto seria e deve essere affrontata nel modo più opportuno. Le idee sono tante e buone, ma il dibattito è ancora aperto: per organizzare la ripartenza bisogna pianificare al meglio riconoscendo gli interessi e i bisogni di ogni singolo individuo.
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April 2022
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